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Morfologia Topologia Spaziologia

Il volume raccoglie, sotto la guida di Marco Del Francia, non solo gli scritti a Giorgini a lui dedicati da amici e critici, ma quelle opere e disegni in cui il nostro autore introduce almeno sei procedure del suo operare: 1 – la fascinazione profonda verso un disegno di matrice surrealista, vicino alle opere di un Sebastian Matta di cui era grande estimatore: 2 – la maestria con cui si aggira tra le tecniche di rappresentazione soprattutto nella ricerca di un dettaglio capace di rilevare il tutto; 3 – la ricercata modellazione plastica, che lo lega per assonanza a Finsterlin, di alcuni suoi modelli in piombo, che anticipano persino futuri progetti alla Zaha Hadid; 4 – il costante pendolare, nei suoi progetti, tra l’andamento curvilineo e magmatico, affiancato ad una tradizione più lineare dove insorgono triangoli statici a definire le architetture; 5 – uno spericolato zoomorfismo che attraversa sottilmente l’intero processo creativo; 6 – l’ideografia o l’ideoplasmica, come direbbe Emilio Villa, che traspare in tutte le sue componenti, invadendo uno spazio come una rete avvolgente: una nuvola reale contro quelle fittizie. Tra queste evidenti modalità espressive, l’utopia si presenta come uno sfondo ideale: il destino ineluttabile, la finalità sottesa di ogni processo creativo, il suo fine ma anche il suo mezzo. O come ci ricorda Marco Del Francia sulla scorta di Foucault: l’Utopia come qualcosa che non si vede, ma c’è. E che fa dire a Vittorio Giorgini: «noi faremo quello che nessuno penserà mai”. (Marcello Sèstito)

12,00

Prodotto ID: 2068
ISBN: (pdf) 978-88-99855-70-3
Anno: 2021
Dimensioni: 15x21
Pagine: 96
Categoria:

VITTORIO GIORGINI
Nasce a Firenze nel 1926. Divenuto noto con casa Saldarini (1962), morfogenetica casa per vacanze situata sul golfo di Baratti, Vittorio Giorgini ha proseguito dal 1969 negli Stati Uniti il suo impegno teorico-progettuale, conducendo l’attività di docente nella “School of Architecture” del Pratt Institute di New York. Fin dagli anni ’50 il suo principale interesse è rivolto all’osservazione delle strutture naturali considerate come dei modelli in grado di fornire indicazioni utili per la definizione di nuove soluzioni progettuali. Le sue ricerche nel campo della geometria, della morfologia e delle costruzioni hanno dato vita a progetti di strutture architettoniche e urbane di assoluta avanguardia, esposte – tra gli altri – al Palazzo dei Diamanti di Ferrara, al Museum of Modern Art di New York, al Columbus Museum, alla Biennale di Venezia, all’Howard Wise, al N.I.A.E. (National Institute for Architectural Education), al Mori Art Museum di Tokyo e al Barbican Art Gallery di Londra.

Molto importanti e significativi sono stati nella sua carriera i rapporti e le influenze con gli ambienti artistici. Ha stretto amicizie e frequentazioni, tra gli altri, con Emilio Vedova, Antonio Bueno, André Bloc, Isamu Noguchi, Aurelio Ceccarelli, Richard Neutra, Emilio Villa, Craig Elwood, Robert Rauschenberg, Robert Sebastian Matta e Gordon Matta-Clark.