Paolo Portoghesi, premio alla carriera 2022 della Triennale di Milano e del MaXXi, è nato nel 1931 ma, prima di laurearsi, aveva già pubblicato numerosi articoli su Borromini e la prima monografia dedicata a Guarino Guarini. Vinta la cattedra di Storia dell’Architettura, un anno dopo è eletto preside della facoltà di architettura del Politecnico di Milano nel clima infiammato del ’68. I suoi libri più noti sono: Roma Barocca (1964), Francesco Borromini (1967), Roma del Rinascimento (1970), Bernardo Vittone (1966), Dopo l’Architettura Moderna (1980); V. Hortà (1982); Architettura e natura (1999); Il sorriso di tenerezza (2001), Roma amor (2020), Poesia della curva (2021). Come architetto ha realizzato la Moschea di Roma e quella di Strasburgo, le chiese di Terni, Salerno, Castellaneta e Lamezia Terme, l’Accademia di Belle Arti de L’Aquila, il quartiere ENEL di Tarquinia, il Teatro di Catanzaro, la Torre della “Città della Speranza” a Padova, il cimitero di Cesena, la piazza di Leon Battista Alberti e l’hotel Savoia a Rimini, e, insieme a sua moglie Giovanna, il giardino di Calcata. Sulla sua opera sono stati pubblicati libri e cataloghi di C. Norberg Schulz, M. Fagiolo, F. Moschini, F. Purini, C. D’Amato, G. Priori, M. Pisani, P. Bernitsa, P. Zermani, M. Colombo e nel 2022 la monografia in francese di B. Chavardes e quella inglese di S. Micheli e L. C. Szacka.