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Volumi

Cronache di architettura
Volume I (pdf)

Bruno Zevi

Timía edizioni – 2018

cm 12 x 19
Pag. 250 (in bianco e nero)

ISBN: (pdf) 978-88-99855-11-6

Cronache di architettura
Volume II (pdf)

Bruno Zevi

Timía edizioni – 2019

cm 12 x 19
Pag. 250 (in bianco e nero)

ISBN: (pdf) 978-88-99855-17-8

CRONACHE DI ARCHITETTURA

Le Cronache hanno inizio dieci anni dopo la Liberazione. Cominciano a comparire dal 1954 sul settimanale l’Espresso e verranno successivamente raccolte in 24 volumi a partire dal 1970, a cura di Bruno Zevi stesso. 

È per una motivazione profonda e affettiva che la proposta di Luca Zevi di ripubblicare una delle opere del padre, in occasione del centenario della sua nascita, mi ha trovato entusiasta. Fra le sue pubblicazioni, tante, ho chiesto e scelto le “Cronache” perché questa raccolta (gli articoli di Zevi per l’Espresso dal 1954 al 1981), possiede un forte carattere di contemporaneità non solo per l’architettura, ma anche per i suoi aspetti politici e sociali. Nel riproporre questi scritti, da lui rivisti e raccolti in 24 volumi, ho cercato di mantenere il più possibile la sua “formattazione”, ritrovando la maggior parte delle immagini da lui pubblicate o proponendone di nuove, scattate da me, sempre rispettando sia le didascalie, sia il criterio di impaginazione. Sono intervenuta con un leggero aumento del formato e dei corpi utilizzati per il testo per migliorarne la leggibilità e ho proposto una grafica semplice e serrata, in linea con il suo pensiero. Un pensiero volto soprattutto agli studenti, nella convinzione che i libri dovessero avere caratteristiche di scientificità, economicamente abbordabili, sempre riccamente illustrati. (Silvia Massotti)

Biografia

Bruno Zevi nasce a Roma nel 1918. Frequenta il liceo «Tasso» e diventa amico fraterno di Mario Alicata e Paolo Alatri. Dopo la maturità si iscrive alla facoltà di architettura. A seguito delle leggi razziali, lascia l’Italia nel 1939 per recarsi prima a Londra e poi negli Stati Uniti. Qui si laurea presso la Graduate School of Design della Harvard University, diretta da Walter Gropius, e scopre Frank Lloyd Wright, della cui predicazione a favore di un’architettura organica rimarrà acceso sostenitore per tutta la vita. […]

(continua a leggere: fondazionebrunozevi.it)

I 24 volumi delle Cronache di Architettura

  1. 1/29: dal memorial alle Fosse Ardeatine a Wright sul canal grande
  2. 30/72: dallo sconcio dei lungarni alla chepelle de Ronchamp
  3. 73/131: dalla celebrazione di Biagio Rossetti alla polemica su Sant’Elia
  4. 132/190: dall’Interbau berlinese all’opera di Utzon a Sidney
  5. 191/257: dall’expo mondiale di Bruxelles all’Unesco parigino
  6. 258/320: dalla scomparsa di F. Ll. Wright all’inaugurazione di Brasilia
  7. 321/384: da La Tourette corbusieriana ai laboratori medici di Louis Kahn
  8. 385/451: dal piano di Kenzo Tange per Tokio alla battaglia per la diga sullo Jato
  9. 452/518: dal concorso di tel Aviv/Jaffa alla Philharmonie di Scharoun
  10. 519/581: dal recupero dell’espressionismo al piano regolatore di Roma
  11. 582/637: dalla scomparsa di Le Corbusier al piano Pampus per Amsterdam
  12. 638/692: dal centro civico di Cumbernauld all’habitat di Moshe Safdie
  13. 693/759: dalla ricostruzione di Gerusalemme ai segni di James Stirling
  14. 760/824: dall’utopia del gruppo Archigram agli scioperi generali per la casa
  15. 825/884: dall’apologia di Las Vegas al Mummers Theater di Johansen
  16. 885/952: dalle obliquità di Claude Parent al londinese Brunswick Centre
  17. 953/1012: dall’inedito di Umberto Boccioni all’autolesionismo della Triennale
  18. 1013/1080: dai «five architects» newyorkesi a Bernini plagiario
  19. 1081/1130: dalla conferenza di Vancouver alla scomparsa di Aalto
  20. 1131/1180: dal bicentenario americano al Centre Beaubourg
  21. 1181/1228: da Brunelleschi anticlassico alla Carta del Machu Picchu
  22. 1229/1276: dalla National Gallery di Pei alla polemica sui «falsi» bolognesi
  23. 1277/1329: dal «rifiuto» dell’università al concorso per Les Halles
  24. 1330/1379: dal fallimento del post-modern all’impegno sociale del design