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L’Utopia delle Fate

Angela Quattrocchi copre una lacuna conoscitiva con meticolosità e circospezione, restituendoci finalmente la storia di un patrimonio poco conosciuto e di un’esperienza costruttiva: il villaggio calabro voluto da Mancuso in Sila, di cui sentivamo la necessità di saperne di più e meglio. I sogni, a maggior ragione quando sono annunciati dalle fate, spesso si avverano. E cos’altro è se non un sogno realizzare in un deserto arboreo, la Sila di allora, un intero villaggio che ha tutto il sapore di altre più note comunità: Ephrata; Harmony; Oneida; quella agricolo-manifatturiera post-industriale di Bethlehem in Pennsylvania e degli Armonisti, o degli Shakers; solo per citarne alcune lontane nello spazio, ma appunto un’utopia. Un’Utopia desiderata e lungimirante che fece e che continua a fare del luogo silano una vera attrazione, come dimostra l’autrice in questo volume, che raccoglie non solo la documentazione sulla nascita del progetto insediativo e sul suo sviluppo, ma una mole considerevole di apparati figurativi che non accompagnano semplicemente il testo ma si pongono come icone rappresentative nella loro evoluzione temporale. In questa regione, come vuole Corrado Alvaro, dove “è la stessa natura che prende atteggiamenti d’architettura”, dove “siamo ancora al primo balzare dell’uomo nella sua condizione terrena tra mille forze nemiche…” e dove “l’uomo vive in mezzo alla natura ancora sottomesso, come presso una bestia di cui non conosce la forza ma che sa potente” (Marcello Sèstito).

12,00

Prodotto ID: 2157
ISBN: (pdf) 978-88-99855-79-6
Anno: 2021
Dimensioni: 15x21
Pagine: 96
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Angela Quattrocchi, Architetto, si laurea alla Sapienza di Roma. Dal 2003 è ricercatore e professore aggregato presso il Dipartimento Architettura e Territorio dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, dove insegna le discipline del Restauro architettonico e della Teoria e Storia del restauro. È stata consulente per il Ministero dei Beni ed Attività Culturali e per altri enti di ricerca. Curatrice di convegni internazionali e di alcune esposizioni museali, è stata relatrice di oltre cinquanta convegni nazionali e internazionali. Di recente ha pubblicato i saggi Gli Epigrammata Antiquae Urbis della Biblioteca Angelica appartenuti a Latino Giovenale Manetti, a cura di Carbonell i Manils, J. González Germain, G., in “The Epigrammata Antiquae Urbis (1521) and Its Influence on European Antiquarianism”, Roma 2020; Le leggi speciali degli Stati preunitari per la tutela delle antichità. Alcune declinazioni storiografiche, in Atti del convegno internazionale di studi “L’Antichità nel Regno. Archeologia, tutela e restauri nel Mezzogiorno preunitario”, Reggio Calabria, 2017, a cura di Malacrino C., Quattrocchi A., Di Cesare R., Reggio Calabria 2020.