Diverso amore diversa psiche

di:
Barbara Martusciello

Riccardo Monachesi vs Antonio Canova fa rinascere l’arte della levatrice.

Dialoga magnificamente con il luogo in cui è allestita, la mostra di Riccardo Monachesi; il posto è straordinario, dato che corrisponde all’ex Fornace di Antonio Canova.

Canova, originario di Possagno, vicino Treviso, a Roma dominava nell’area del cosiddetto Tridente – via del Babuino, via del Corso e via di Ripetta – dove aveva molti spazi in cui lavorava e risiedeva dopo la sede di palazzo Venezia, ospite dell’ambasciatore veneto Gerolamo Zulian, fino al 1783; avrà un alloggio a Piazza di Spagna, e la famosa casa-studio in Via delle Colonnette dove oggi abita e lavora Luigi Ontani.

I suoi siti erano tutti limitrofi al porto di Ripetta, sul Tevere, dove sbarcavano i blocchi di marmo provenienti dalla cava dei Fanti Scritti di Carrara; infatti, anche la sua fornace era lì a due passi, nell’attuale Via Antonio Canova, al civico 22, sede dell’Associazione-Galleria Canova 22, dove la mostra di Monachesi –  sino al 30 aprile 2019 – non sfigura nel confronto con cotanta storia e con i temi mitologici affrontati dal Canova; tra quelli, Amore e Psiche, trattato in uno dei capolavori assoluti dell’artista, reso in più versioni, in bozzetti e riproposto anche dall’allievo più dotato Antonio Tadolini.

“Amore e Psiche che si abbracciano”, o “Psyché ranimée par le baiser de l’Amour”, realizzato tra il 1787 e il 1793 e conservato al museo del Louvre a Parigi è carnale, mentre Amore e Psiche detti “stanti”, scolpiti tra il 1796 e il 1800 e oggi al Museo statale Ermitage di San Pietroburgo in Russia (se ne conoscono due versioni) colpiscono per la loro innocenza adolescenziale.