Cronache di architettura
Le Cronache hanno inizio dieci anni dopo la Liberazione. Cominciano a comparire dal 1954 sul settimanale l’Espresso e verranno successivamente raccolte in 24 volumi a partire dal 1970, a cura di Bruno Zevi stesso. Questo è il riassunto che Zevi fa del periodo in cui inizia a scrivere gli articoli:
“Frustrato l’impeto della Resistenza, disciolto il Partito d’azione, cessato «Il Politecnico» di Elio Vittorini, col trionfo elettorale della Dc nel 1948 cade ogni ipotesi rivoluzionaria; si ripiega in un ordinamento democratico di tipo pre-fascista. L’orologio di Carlo Levi ne ha siglato il processo. Dal ‘49 esce «Il Mondo» di Mario Pannunzio; segue, appunto nel ‘54, il settimanale «Cronache» diretto da Gualtiero Jacopetti. Kruscev assume il potere nell’Urss, ma la guerra fredda limita gli effetti del disgelo; negli Usa l’aberrazione maccarthysta culmina nel caso Oppenheimer. Nasser trionfa in Egitto; la battaglia di Dien Bien-Phu segna la fine del dominio francese in Indocina. Mentre il Vietnam si divide in due stati, separati dal 17° parallelo, l’Algeria insorge aprendo un dramma sofferto da Albert Camus fino allo spasimo. Bonjour Tristesse di Françoise Sagan incarna la crisi giovanile. Ai films americani della denuncia, Fronte del porto e La magnifica preda, fa riscontro l’esaurimento del neorealismo italiano, con La Strada di Federico Fellini. In urbanistica, contestati gli ideali degli anni trenta (n. 21), si punta sul «cuore» della città (n. 15). Il linguaggio corbusieriano si diffonde in Brasile (n. 25), ma nessuno riesce a tradurre nei codici europei il messaggio affluente di F. L.Wright (nn. 4, 17, 22). Fra gli eventi italiani più interessanti, la ricostruzione del ponte a Santa Trinita (n. 3) e il progetto per il ripristino del teatro Carlo Felice a Genova (n. 29)”.
I 24 volumi delle Cronache di Architettura
- 1/29: dal memorial alle Fosse Ardeatine a Wright sul canal grande
- 30/72: dallo sconcio dei lungarni alla chepelle de Ronchamp
- 73/131: dalla celebrazione di Biagio Rossetti alla polemica su Sant’Elia
- 132/190: dall’Interbau berlinese all’opera di Utzon a Sidney
- 191/257: dall’expo mondiale di Bruxelles all’Unesco parigino
- 258/320: dalla scomparsa di F. Ll. Wright all’inaugurazione di Brasilia
- 321/384: da La Tourette corbusieriana ai laboratori medici di Louis Kahn
- 385/451: dal piano di Kenzo Tange per Tokio alla battaglia per la diga sullo Jato
- 452/518: dal concorso di tel Aviv/Jaffa alla Philharmonie di Scharoun
- 519/581: dal recupero dell’espressionismo al piano regolatore di Roma
- 582/637: dalla scomparsa di Le Corbusier al piano Pampus per Amsterdam
- 638/692: dal centro civico di Cumbernauld all’habitat di Moshe Safdie
- 693/759: dalla ricostruzione di Gerusalemme ai segni di James Stirling
- 760/824: dall’utopia del gruppo Archigram agli scioperi generali per la casa
- 825/884: dall’apologia di Las Vegas al Mummers Theater di Johansen
- 885/952: dalle obliquità di Claude Parent al londinese Brunswick Centre
- 953/1012: dall’inedito di Umberto Boccioni all’autolesionismo della Triennale
- 1013/1080: dai «five architects» newyorkesi a Bernini plagiario
- 1081/1130: dalla conferenza di Vancouver alla scomparsa di Aalto
- 1131/1180: dal bicentenario americano al Centre Beaubourg
- 1181/1228: da Brunelleschi anticlassico alla Carta del Machu Picchu
- 1229/1276: dalla National Gallery di Pei alla polemica sui «falsi» bolognesi
- 1277/1329: dal «rifiuto» dell’università al concorso per Les Halles
- 1330/1379: dal fallimento del post-modern all’impegno sociale del design